Ma il problema, lasciatevelo dire, non sta qui. Non è di questa strada, fatta di terra e polvere e sassi, che stiamo parlando. La strada in questione è un'altra. E corre non fuori, ma dentro. Qui dentro. Non so se avete presente: la mia strada. (...) Una strada dentro, ce l'hanno tutti, cosa che facilita, per lo più, l'incombenza di questo viaggio nostro, e solo raramente, la complica. Adesso è uno di quei momenti che la complica. Volendo riassumere volendo, è quella strada, quella dentro, che si disfa, si è disfatta, benedetta, non c'è più. Succede. Credetemi. E non è una cosa piacevole. No.
(...)
Allora vedete,
Signore Buon Dio,
il mare
è una specie
di piccolo
diluvio universale.
Da camera.
State lì,
passeggiate
guardate
respirate
conversate
lo spiate,
da riva, s'intende,
e quello
intanto
vi prende
i pensieri di pietra
che erano
strada
certezza
destino
e
in cambio
regala
veli
che ti ondeggiano in testa
(...)
Come vedete non è che io non abbia le idee chiare, le ho chiarissime ma solo fino a un certo punto della questione. So perfettamente qual è la domanda. E' la risposta che mi manca. Corre, questa carrozza, e io non so dove. Penso alla risposta, e nella mia mente diventa buio.
Così
questo buio
io lo prendo
e lo metto
nelle vostre
mani.
E vi chiedo
Signore Buon Dio
di tenerlo con voi
un'ora soltanto
tenervelo in mano
quel tanto che basta
per scioglierne il nero
per sciogliere il male
che fa nella testa
quel buio
e nel cuore
quel nero,
vorreste?
Potreste
anche solo
chinarvi
guardarlo
sorriderne
aprirlo
rubargli
una luce
e lasciarlo cadere
che tanto
a trovarlo
ci penso poi io
a vedere
dov'è.
(...)
Basta un segno,
qualcosa,
un graffio
leggero
sul vetro
di questi occhi
che guardano
senza vedere,
io lo vedrò.