makes the future the past it leaves you standing at the station your face pressed up against the glass

mercoledì 27 febbraio 2008

taking off


non capisco perchè tutte le volte che vado in vacanza io debba avere almeno un osso rotto.. superate le mie ansie prepartenza e aspirando alla valigia perfetta, vado a tastare la realtà.

arrivoooooooooooooo

martedì 26 febbraio 2008

coffee break

oggi il caffè della macchinetta di casa faceva veramente schifo.. quelle macchinette con le cialde.. insomma poi ripensandoci il caffè era veramente acquoso, zero schiuma.. mia mamma comunque era stata carina, mi aveva lasciato la macchina accesa e la tazzina pronta con dentro il cucchiaino.. aveva anche cambiato la cialda... o no?
.
e mi è tornato in mente quando io, da brava barista alle prime armi avevo fatto lo stesso al mio professore, che già si beveva un caffè super annacquato, figurati dopo averlo fatto di seconda mano!
che infamata e che risate poi!!
in effetti era la stessa sensazione, tipo di dejavù mentre distrattamente osservi il caffè che scende, ti sembra un po' anormale ma automaticamente scarti qualsiasi possibilità di errore e lo servi, o te lo bevi..
che ignoranti e che bello!
.

lunedì 25 febbraio 2008

trattare profondamente quello che stai facendo

-


l'esperienza della ceramica è questa: tu metti dentro queste robe che non sanno di niente, anche se ci è voluto molto tempo per farle, per tornirle..
è una cosa magica che tu aspetti, che devi curare come un bambino.
poi tu apri il forno e vedi queste robe che sono intatte!
sono bruciate dal forno... i colori sono di vetro... è come un'apparizione!

ci vuole un senso della vita così:
trattare bene quello che stai facendo
trattare profondamente quello che stai facendo
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vorrei sapere perchè


























sweeney todd night

dopo essere state al cinema a vedere sweeney todd, ma che paura, ecco com'era la nostra città tornando a casa.. io e la nipi in vicoli nebbiosi.. cesena coketown.. chi ha visto il film può capire.








giovedì 21 febbraio 2008

ti ho dormito accanto e mi hai lasciato andare


Nemmeno un gesto, nemmeno "lasciamo andare"
meglio di chi improvvisa a malincuore
meglio di chi improvvisa senza amare

Sarà il destino che splende e poi riscende
tutto questo rumore che si sente
acqua libera che sempre si spande

L'amore trasparente non so cosa sia
mi sei apparsa in sogno e non mi hai detto niente
ti ho dormito accanto e mi hai lasciato andare
sarà anche il gioco della vita ma che dolore

mercoledì 20 febbraio 2008

stanotte ho fatto un sogno

stanotte sogno assurdo, quelli che mi piacciono di più.
premetto che ho un incubo inconscio delle partenze, paura mista a fretta mista al timore di non svegliarmi la mattina mista al terrore di lasciare a casa qualcosa di fondamentale..

cmq sogno: devo andare a londra, da sola, non so a far che; poco prima di partire scopro che ci deve andare anche il mio simpaticissimo amico degli sms, da solo (questa poi!!), allora decidiamo di andare insieme. la situazione slitta all'aereoporto e io sono ancora con le stesse cose in mano cioè: la mia borsa; senza valigia, senza soldi, senza niente. abbastanza tipico.
folgorata penso: ah, però in borsa ho la carta di credito .. guardo e .. non c'è, l'ho tolta.
allora vado dal mio amico e glielo dico, non ho un soldo, nè un vestito. per fortuna lui mi dice di avere 1300 euro, anzi, ancora meglio, sterline! ok, te le presto. grazie, così mi ci compro le mutande e magari anche un paio di jeans. e in effetti..che cacchio ti servono 1300£ per 4 giorni?
decidiamo di tacito accordo di resettare il nostro rapporto e di ripartire da zero, con tanto di stupore l'uno per l'altro.
alla fine la nostra camera singola si trasforma pian piano in un rifugio di montagna con 2 letti matrimoniali in camere che sembrano quelle di david gnomo (ah, l'infanzia!) e il tutto finisce che andiamo a cena fuori con degli amici (ma dove!!! ma chi ce li ha!!) e lui, che nel frattempo si è trasformato fisicamente in uno molto più vecchio, chissà perchè, mi bacia con tutta la tranquillità del mondo, mentre io gli dico, incredula: ma.. mi stai baciando??

ah, the dreaming land! cmq vorrei dirti cha la parte più importante è quella della partenza tragica

thanks to mumblerick

martedì 19 febbraio 2008

lo studio del dentista

cosa aspettarsi da un palazzo qualunque, con ingresso qualunque, in una città qualunque come questa, in un sabato mattina qualunque?
e invece sembrava di stare in una mini
city londinese, deserta ovviamente, essendo sabato mattina, sottovetro e anche un po' sottovoce.. pianopiano..





sapete qual è il colmo per un fruttivendolo di pontassieve? trovare una fava in mezzo alle mele!

lunedì 18 febbraio 2008

questo gran consumarsi di mani giocando carte migliori


...
dietro la porta di casa mia
...c'è la polvere dei miei ritorni della mia strada
...c'è l'ombra della mia anima
...sempre attenta ovunque vada
...c'è un tempo preciso un momento anche per te
...dietro la porta di casa cosa c'è

.........ci sono novità ci sono notti
.........che per niente al mondo cambierei
.........ci sono novità e tutto quello che ci porterà
.........questo vivere appesi coi denti
.........per una faccia migliore
.........questo vivere fuori dai tempi
.........aspettando per ore

.........ci sono novità ci sono notti
.........che per niente al mondo cambierei
.........ci sono novità e tutto quello che ci porterà
.........questo gran consumarsi di mani
.........giocando carte migliori
.........questo leggere sempre le mani
.........e cercarne i colori

...dietro la porta di casa mia
...ho un tappeto di tutte le stelle del cielo
...e i tuoi occhi segretamente nascosti
...rinchiusi per me
...c'è un leggero passo di vento che qui non c'è
...vedessi di notte quando danza per me

.........ci sono novità ci sono notti
.........che per niente al mondo cambierei
.........ci sono novità e tutto quello che ci porterà
.........questo stare leggeri e presenti
.........cantando fuori dal coro
.........queste voci poco distanti fuori dal coro

.........ci sono novità ci sono notti
.........che per niente al mondo perderei
.........e la curiosità e tutto quello che ci porterà
.........ad aprire la porta ad ogni novità
.........consumandone poco per volta
.........per quello che verrà
.........per quello che verrà
........

praterie -su di lei-


Stava lì, appoggiata fermamente a quella staccionata, come se da questo suo gesto dipendesse la stabilità di tutta la sua casa, di tutta la sua vita. Ed effettivamente era così.

Davanti a lei chilometri e chilometri di campi, di steli di cereali alti mezzo uomo, di radi alberi scuri, rivestivano le timide colline fino all’orizzonte.

Dietro di lei una grande casa a due piani, in doghe di legno stuccate di bianco, con le imposte di un blu intenso, marino, e sulle ampie falde un imponente camino. Il cielo, sopra, si ostinava nel suo colore puro, nonostante le nuvole avessero già incominciato a tingersi di giallo.

Intorno a lei stava una staccionata, semplice, elegante. Una processione di paletti di legno chiaro, sulla cima di ognuno dei quali campeggiava una piccola figura intagliata. Ognuna serbava la propria storia e silenziosamente stava rivolta verso l’ingresso dello steccato.

Sotto di lei si stendeva un prato ben curato, diviso ordinatamente, dove orti e specchi d’acqua si divertivano a rallentare l’accesso al portico di casa.

Su di lei un vestito. Celeste, di una leggerezza ardita. Legato alla vita da un piccolo laccio di stoffa, si muoveva al vento in un’ampia gonna. Al di sotto del cappello a tesa larga alcune ricce ciocche castane danzavano lente, provando a distogliere l’attenzione da quegli occhi saldamente fissi davanti a sé.

Davanti ai suoi occhi si stendeva un sentiero -piccolo e dissestato sentiero- che procedeva lento verso l’orizzonte. Quella piccola striscia di terra, unico filo che congiungeva la porta di casa al resto del mondo, conosceva ormai a memoria quello sguardo, e la determinatezza con cui non gli avrebbe lasciato respiro fino a che vi fosse stata anche solo un’ombra di luce.

Quel sentiero sentiva ancora su di sé la coppia di passi che l’avevano percorso, un giorno, dall’orizzonte fin lì. E rimpiangeva di non poter dimenticare i passi che l’avevano percorso, un giorno, da lì fino all’orizzonte.

domenica 17 febbraio 2008

ecco perchè

ora capisco perchè mi sento sola così spesso, e perchè la nostra vita sia stata divisa da studiosi in periodi ben precisi, che hanno nome e cognome: infanzia, pubertà, adolescenza, non so cosa venga dopo.
io sono la cosa sbagliata al momento giusto. starei bene con un branco di 16enni incazzate con la vita. ecco perchè i miei coetanei si sono rotti di sentire sempre le stesse storie di lacrime e tragedie. ecco perchè anche mia sorella minaccia indifferenza totale. ovviamente non sarei nel posto giusto neanche tra quel branco di cerebro-coetanee.
è che io non sono stata abbastanza teenager al momento giusto. o forse non è neanche questo. benissimo, dunque.

questa notte ho sognato in cubano


un cieco è seduto da solo sul bordo della fontana. le sue dita sanguinanti picchiettano assenti le mattonelle. i suoi occhi vuoti sembrano fissi sulle donne e la loro infallibile coreografia.
i pensieri assalgono lourdes come cani affamati. si ricorda la notte in cui il fulmine colpì la palma reale, e di come, nella confusione, gli uccelli girassero in tondo prima di disperdersi verso nord.
in questo posto aveva perduto il suo secondo figlio. un maschietto. un bambino che avrebbe chiamato jorge, come suo padre. un bambino, rievoca lourdes, un bambino in un molle grumo di sangue ai suoi piedi.
ricorda una storia che aveva letto una volta su guam, su come i serpenti comuni fossero stati importati dagli americani. i serpenti strozzarono gli uccelli del luogo uno a uno. mangiarono le uova dai nidi finchè la giungla rimase senza voce.
ciò che lei teme di più è questo: che il suo stupro, la morte del suo bambino vengano silenziosamente assorbiti dalla terra, che alla fine non abbiano più significato delle foglie morte in un giorno di autunno. desidererebbe con tutte le forze una catastrofe naturale, terribile e definitiva che testimoniasse il male. nient'altro potrebbe soddisfarla.

venerdì 15 febbraio 2008

if it makes you happy


....Well, o.k. I made this up
....I promised you I'd never give up

........If it makes you happy
........It can't be that bad
........If it makes you happy
........Then why the hell are you so sad

You get down, real low down
You listen to Coltrane, derail your own train
Well who hasn't been there before?
I come round, around the hard way
Bring you comics in bed, scrape the mold off the bread
And serve you french toast again

....Well, o.k. I still get stoned
....I'm not the kind of girl you'd take home

........If it makes you happy
........It can't be that bad
........If it makes you happy
........Then why the hell are you so sad

We've been far, far away from here
Put on a poncho, played for mosquitos
And everywhere in between
Well, o.k. we get along
So what if right now everything's wrong?

giovedì 14 febbraio 2008

mi riconoscerai

vita vissuta

00:29:29
ho appena letto il tuo
messaggio e ogni
volta che me ne
mandi mi viene voglia
di sbattere la testa
contro il muro.perchè
continui a
mandarmeli?sì, sono
sola e non sto bene, e
quindi? tanto non
cambia niente

00:41:44
E nn è solo perchè tu
m possa dire qlcosa di
diverso..quante volte
ho provato a fare
funzionare le
cose..ogni volta è solo
un incazzo e un
imbarazzo totale. E
ancora una volta sarà
stato inutile. Nn so
perchè ma d nuovo m
sento sconfitta. Che
palle

00:48:08
Contento? D'altra
parte sempre meglio
la verità, anche se è
impossibile sentirla d
persona.Ora sai come
sto,da anni. Ma nn t
preoccupare,faremo
finta come al solito,
se c capiterà d
incontrarci. Tutto
come prima.
Buonanotte amico.


ma dico io, dico, ma si può essere così coglioni? non ho parole, voglio il mio muro.

mercoledì 13 febbraio 2008