makes the future the past it leaves you standing at the station your face pressed up against the glass

lunedì 31 marzo 2008

Tre giorni senza Dio

Tre giorni di tradimenti,

di sangue, di folle vocianti.


Giunta l’ora spezzò il pane

prendete e mangiate”

si cinse, lavò i piedi,

ma chi tradisce già intinge la mano.

Giuda si alza, la notte lo afferra.

“Sarò preso ed ucciso”.

Pietro con impeto azzarda:

sarà pronto a morire,

non sa, basterà un gallo che canti.


Uscito, se ne andò all’Orto degli Ulivi:

Dio prega Dio

delira nel sudore di sangue

il male del mondo dentro la carne

i soldati con spade e bastoni, il bacio

l’arresto, gli amici fuggiti

accusato, insultato

rinnegato tre volte, là nel cortile,

si defila Pilato

Erode che irride

in balia della marmaglia che schernisce, deride

spogliato, il flagello, le spine sul capo.

Se ne vuole la morte.

Liberate Barabba.

Pietro che piange la sua debolezza.

Giuda sgomento si appende.

Si annienta. E con lui l’utopia.


La Via Dolorosa

le sue orme di sangue lungo l’erta di sassi

il Cireneo esitante, la Madre,

Veronica, il suo velo, le donne pietose

sulla cima i chiodi aspri

la croce innalzata, il fiele, l’aceto

ai lati due infami, Dima salvato.

L’ultima sfida: ” Scendi dalla croce”.

“Padre, perdona loro, non sanno”.

Fra i patimenti e lo strazio, un tragico grido.

Giunta la sera, Giuseppe d’Arimatea

avvolse Gesù in un lenzuolo,

deposto nel sepolcro, se ne andò.


La favola conclusa

l’ora delle palme, degli osanna, sfiorita.

Non dava disturbo, Gesù:

per trent’anni quel che è di Cesare a Cesare

poi d’improvviso a pretendere

a Dio le cose di Dio.

Vogliamo Barabba.


Franco Casadei

giovedì 27 marzo 2008

you'd give anything to get what's fair


Stop and stare
I think I'm moving but I go nowhere
Yeah I know that everyone gets scared
But I've become what I can't be, oh

Stop and stare
You start to wonder why you're here not there
And you'd give anything to get what's fair
But fair ain't what you really need
Oh, can u see what I see


Stop and stare
I think I'm moving but I go nowhere
Yeah I know that everyone gets scared
But I've become what I can't be
Oh, do u see what I see...

mercoledì 26 marzo 2008

settimana santa


venerdì santo in via g. bruno



mercato di cesena




via crucis - cesena







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giovedì 20 marzo 2008

una lacrima è un segreto


padre

occhi gialli e stanchi
nelle sopracciglia il suo dolore da raccontarmi
madre
gonna lunga ai fianchi
nelle sue guance gli anni e i pranzi coi parenti
non senti o non mi ascolti
mentre piango ad occhi chiusi sotto al letto


padre
se mi manchi
è perchè ho dato piu' importanza ai miei lamenti
madre
perchè piangi
ma non mi hai detto tu che una lacrima è un segreto
ed io ci credo ma non ti vedo
mentre grido e canto le mie prime note


padre
mille anni
e quante bombe sono esplose nei tuoi ricordi
madre
tra i gioielli
sono ancora il più prezioso tra i diamanti
ma non mi ascolti o non mi senti
mentre parto sulla nave dei potenti


padre
occhi gialli e stanchi
cerca ancora con i tuoi proverbi a illuminarmi
madre
butta i panni
e prova ancora se ne hai voglia a coccolarmi
perchè mi manchi

se son stato
così lontano
è stato solo
per salvarmi
così lontano è stato solo per salvarmi

mercoledì 19 marzo 2008

welcome to my springtime


alla fine siamo riusciti a passare l'inverno. un'altro inverno. il più terribile.
benvenuta alla primavera e alla tanto attesa luce.
e a dei nuovi pallini, più chiari, più calmi.


venerdì 14 marzo 2008

It makes my past and future painfully clear


As a child, I knew
That the stars could only get brighter
That we would get closer
Get closer
Leaving this darkness
Behind

Now that I'm older
The stars should lie upon my face
And when I find myself alone
I feel like I
I am blind


I wish the stars could shine now
For it is closer
It is near
But it will not present my present
It makes my past and future painfully clear

To hear you now
To see you now
I can look outside myself
And I must examine my breath and look inside

To see you now
To hear you now
I can look outside myself

And I must examine my breath and look inside
Because I feel blind
Because I feel blind

martedì 11 marzo 2008

paper tricks


a volte è più fiore ciò che un fiore non è


ma solo a volte

domenica 9 marzo 2008

sassolini


Lei si chinò ad abbracciare le proprie ginocchia, in preda agli spasmi di un mal di stomaco da vino da 4 soldi.
Si girò verso l'altra.
«Pietra sopra?»
Poche parole, contenenti una decisione immensa.
L'altra guardò un punto imprecisato tra il muro e la porta socchiusa. Pensava più o meno le stesse cose.
In realtà erano anni che questa domanda le affiorava alla mente, periodicamente. Era capace di scordarsene per mesi, per lunghi periodi che coincidevano a storie felici con altri uomini o semplicemente a coincidenze che li costringevano lontani, almeno dagli occhi.
Infatti bastava che si rivedessero perchè l'antica speranza si ridestasse, viva, per poi venire puntualmente uccisa ogni volta. Ed ogni sera finiva con la stessa domanda: pietrasopra?
Chissà se avrebbe mai avuto il coraggio di chiudere la porta al destino, uno spiraglio al destino. Perchè più che di uno spiraglio quasi invisibile non si poteva proprio parlare.
Si girò, pensando che no, neanche questa sera sarebbe stata l'ultima.
«Non è una serata per macigni così grossi» pensò. «Mi tengo i sassolini».

piccolissimo particolare


una e venti di notte. entro in casa e lei sta guardando un dvd di benigni. sola. sono la prima dei fratelli a tornare a casa questo sabato sera. mi sale la rabbia nel vedere che cosa 54 anni di vita abbiano prodotto in lei. solitudine mascherata da abitudine. solitudine mascherata. solitudine.
e incapacità totale di dichiararsi sconfitta. non va a letto, neanche a quest'ora. e dire che è tutta la sera che sta in casa. non cerca qualcuno con cui uscire, qualcuno da andare a trovare. nessuno.
guarda uno dei dvd che diligentemente si fa scaricare da mio fratello con puntualità, di un benigni che è diventato obbligatorio perchè in tv legge una versione cristiana della vita e a cesena ha accettato di venire a inaugurare una cosa qualunque che riguarda la scuola del movimento. quindi è una cosa giusta e buona da guardare.
io nel frattempo mi immagino il futuro e non ne scorgo neanche un po'. continuo a muovermi alla cieca e vedo solo quello che non vorrei essere, ma niente di più.
buonanotte a tutti.


Troppo cerebrale per capire

che si può star bene senza complicare il pane,
ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote ma doppiate.

Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo
e quando dormo taglia bene l'aquilone,
togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace...

Troppo cerebrale per capire
che si può star bene senza calpestare il cuore,
ci si passa sopra almeno due o tre volte i piedi come sulle aiuole.

Leviamo via il tappeto e poi mettiamoci dei pattini
per scivolare meglio sopra l'odio,
Torre di controllo aiuto, sto finendo l'aria dentro al serbatoio...

Vuoti di memoria, non c'è posto
per tenere insieme tutte le puntate di una storia,
piccolissimo particolare, ti ho perduto senza cattiveria...

sabato 8 marzo 2008

barcelona - forum


ultimo capitolo della saga - periodo blu










venerdì 7 marzo 2008


"anelo all'eternità, perchè lì troverò i miei quadri non dipinti e le mie poesie non scritte" diceva il poeta..

io credo che lì troverò i libri che non ho letto e i film che non ho visto, i vestiti che non ho messo e i paesi che non ho visitato.
troverò le persone che non sono riuscita ad amare e le amerò, finalmente.
credo che il mio concetto di paradiso, per oggi, sia il dono dell'ubiquità e la capacità di amare a camere stagne, dividendo il cuore senza che faccia male, a nessuno.
va beh, tanto questa idea non piacerà a nessuno, ultimamente le mie idee più rivoluzionarie fanno schifo a tutti, ma chissenefrega. e su questo almeno so che qualcuno sarà d'accordo.

barcelona - japo


il meraviglioso effetto barcelona è finito, se ne è andato così com'era arrivato, le circostanze sono state obiettivamente sfavorevoli, ma non posso biasimare che me stessa e il mio carattere che non ottimizza.. insomma non posso stare in vacanza 4 gg e far resistere il buonumore solo 4 gg.. così dovrei stare in vacanza il 50% del tempo che vivo.. ma non so come fare altrimenti..



marta e carlos



giovedì 6 marzo 2008

and the drums, the drums, the drums, the drums


Nothing was the same again.
All about where and when.
Blowing our minds in our lives unkind.
Gotta love the bpl.
When the smoke was all baton
Remember how this all begun.
We wore his love like a hand in a glove.
Where the future plays it all night long.

Imagine all the girls,
Ah ah, ah, ah, ah, ah, ah, ah.
And the boys,
Ah ah, ah, ah, ah, ah, ah, ah.
And the strings,
Eee, eee, eee, eee, eee, eee, eee, eee.
And the drums, the drums, the drums, the drums, the drums, the drums

barcelona - particulares








mercoledì 5 marzo 2008

stanotte ho fatto un sogno


stanotte ho fatto un sogno
scoprivo che a casa mia dormiva un mio amico, quel mio amico, che chiamerò X, dovevo trattarlo bene perchè aveva un tumore. volevo andare in camera sua ma era già mattina e dovevamo andare a messa, anche se non sapevo dov'era. tutti uscivano prima di me e quando uscivo non sapevo dove andare. incontravo degli amici di mio fratello e giravamo. alla fine scoprivamo che era la chiesa di santa rita e dentro c'erano pochissime persone, io mi aspettavo la folla. andavo davanti, vicino al mio amico, anche se normalmente lo avrei evitato. poi scopro che la cugina di mia mamma con in braccio il suo bibino (che non ha), stava facendo la prima comunione, ed era giovanissima.
alla fine X dopo un po' di esitazione e voce roca dovuta al tumore (ma cosa c'entra, poi), ci proponeva di andare la sera a casa sua a vedere un film.
FINE PRIMA PARTE

INIZIO SECONDA PARTE
un altro mio amico, quell'altro mio amico, che chiamerò Y, lavorava come tecnico a radio deejay, mi portava in radio, faceva una figura da fava bussando sulla porta mentre erano onair e poi stavamo lì a chiaccherare con i colleghi, in stanzine grandi quanto un tavolo.
conoscevo federico russo, gli dicevo che avevo vissuto a firenze per anni, ma lui era diversissimo dalla realtà, non aveva neanche l'accento di pontassieve. c'era in onda un'intervista ad un giovane musicista nero.
alla fine c'erano anche basc e usc. il musicista invitava tutti a prendere l'aereo ed andare
con lui in olanda e tutti dicevano di sì.
venite anche voi?
ma quando torniamo?
stasera.
allora sì!
io e basc dicevamo un ovvio sì, usc invece no. vi dispiace se non vengo? no no, fai pure come vuoi. raccattavamo tutti i vestiti che ci capitavano sotto mano perchè in olanda fa freddo. la radio era un po' tipo un appartamento. poi senza preoccuparci assolutamente di niente, tipo soldi??, volo?? cose senza senso???, salivamo su 3 monovolumi e andavamo verso l'aeroporto in 15, per passare alcune ore ad amsterdam. Y diventava marginale. partire, dire io c'ero. tanto chicci ferma.

belli 'sti risvegli, con sms obbligato per rendicontare. interpretazioni banali, in fondo.

martedì 4 marzo 2008

barcelona - calle muntaner 175


con i 3 gradi che ci sono oggi a cesena, sotto una pioggia battente e grigia, mi sembra impossibile che solo 5 gg fa uscivo di casa senza asciugarmi i capelli, per ben 2 volte!! ed era ancora febbraio!! va beh, è vero, ero a barcelona, ma che c'entra.. cmq ancora riesco a nn farmi abbattere il morale dagli agenti esterni, il fuoco dentro è vivo. me ne accorgo di più adesso, ho respirato un'aria vitale.

ventana cerrada






cucarachas?

carolina