makes the future the past it leaves you standing at the station your face pressed up against the glass

mercoledì 31 dicembre 2008

ultima sera dell'anno 2008


stiamo cucinando per la cena di stasera, che sarà qui e avremo un ospite! si chiama felix ed è in ritardo. nel frattempo il mio risotto soffre di abbandono, ma se tutti continuano sempre ad essere in ritardo!
oggi mi sono fatta valere e mi sono fatta ridare 350 corone che avevo pagato in più in un negozio, poi ho fatto la spesa trovando in un super immenso cose come il mascarpone e la noce moscata, che ovviamente erano scritti in danese. mi ha aiutato l'olfatto e ce l'ho fatta!
sto scrivendo con il computer appoggiato sul parapetto della finestra: di fronte a me tutti i vicini si stanno preparando, chi apparecchia, chi accoglie gente, qualcuno arriva giù al portone. sui vetri delle finestre si riflettono i fuochi d'artificio che la gente spara da quando si è fatto buio. mi piace questo senso della non privacy. mi adatto bene, perchè la penso alla stessa maniera.

felix ancora non arriva, godt nytår!

martedì 30 dicembre 2008

grigio e buio

ieri sera la giornata si è conclusa con una doccia nel bagno di 1.5 mq (denominato box bagno), dopo aver fatto il pane, impastato da me e infornato stamattina di nascosto dalla beni che oggi era malata -lei che non si ammala mai!-
così io ho gironzolato da sola, con la sua bici e le sue chiavi di casa.. solo che sono uscita di casa tardi, dopo aver dormito fino a mezzogiorno e aver pranzato con the, caffè, pane, burro e marmellata per un'ora. alla fine ho finito per fare shopping, ma non è tutta solo colpa mia!

sì, in effetti copenhagen d'inverno è un po' grigia e subito dopo buia..


hyggelyg


ce l'ho fatta, sono arrivata a copenhagen e dopo solo 16 ore di peregrinare (dalle 4.30 di stanotte alle 20.30 di stasera) sono finalmente arrivata a casa della beni e di silas, casa molto danese, tipo che il design sembra bello come quello dell'ikea, e invece nn lo è!
incredibile, esiste qualcosa che combatte il monopolio sull'europa che ha l'ikea! casa minuscola ma bella, con le pareti verdine e le cornici bianche come piacciono a noi, legno chiaro (un po' rovinato sul parquet), candele e orchidee. musica. zuppa sul fuoco e una tazza di te con il pane caldo.. è tutto così hyggelyg, concetto fondamentale per questi posti, ma difficile da spiegare.. tipo stare al caldo in una casa vera con tanto soft intorno.. il mio sogno.
spazi semivuoti e chiari, finestre grandi e senza tapparelle se no nn c'è abbastanza luce, da fuori un rosario di candele e dacorazioni luminose di tutti i tipi..va beh, cmq oggi abbiamo fatto un salto in svezia, malmo e lund, freddo, da domani esploriamo la danimarca..



lunedì 22 dicembre 2008


post delirante, post contro le sveglie e la loro violenza quando suonano una musica a metà, quando interferiscono con i sogni, quando il loro intromettersi diventa quasi fisico. il mio sonno rincomincia ad essere agitato, il mio stomaco a contrarsi. le lacrime sgorgano senza volere. le cose stringono e vorrebbero conferme che non so dar loro. lo sento, presto mollerò. mi sembra di aver sbagliato ogni passo da un anno e mezzo a questa parte.
ogni
passo.
lasciare
iniziare
riprendere
finire
mi sembra che forse la cosa che mi verrebbe meglio sarebbe scomparire -e lo dico io, che ho fondato il club contro questo!
- sparire per non sbagliare ancora. sparire per commettere un unico errore finale, ma solo uno. ditemi che un giorno saprò fermarmi e con la calma e la gioia adeguate dirmi: io voglio questo.
questi giorni che attorniano il natale sono impegnativi, non sono più semplicemente un lunedì o un
martedì, sono il 22, il 23, il 26. e la settimana non finisce più. sono pesanti. se dormo credo di dover fare un sacco di cose. se mi sveglio vago per casa come una scema, litigando, piangendomi adosso, implorando che qualcosa accada. non lavorare ora per me è devastante.
dovrei andare ma ho paura e ci andrò tremando.

si prospetta un altro natale terribile. e poi l'incubo di una partenza schizofrenica.
lo sento, il peggio sta arrivando.
un'altra volta.

martedì 16 dicembre 2008

indovinare


a volte vuoi talmente tanto alcuni oggetti, desideri per anni che una cosa accada, che quando la ottieni non sei affatto contento, sembra che lo scopo della tua attesa sia svanito, che l'oggetto che finalmente hai trovato non sia nulla rispetto alla sua assenza e al suo conseguente e persistente desiderio.
anzi, ti accigli e ti chiedi perchè mai non sia felice di averlo ottenuto e soprattutto perchè lo sia molto meno di quanto non credessi.

perchè ci credevo, ci credevo di brutto. lo avrò sbandierato ai 4 venti, lo avrò ripetuto quanto cacchio lo desiderassi e da quanto tempo io gli facessi il filo.
eppure.. sarà che l'assenza colma il vuoto più della presenza, sarà che siamo fatti così, che cerchiamo qualcosa che è sempre più grande di qualsiasi cosa otteniamo.
non so, non credo che si svelerà il mistero.
resta il sopracciglio un po' alzato e il pacchetto, che non ho ancora scartato, ho appoggiato sulla mia poltrona, in camera, di fianco al coniglio.
perchè so di aver indovinato cosa contiene.

lunedì 15 dicembre 2008

Don't think sorry's easily said
Don't try turning tables instead
You've taken lots of chances before
But I ain't gonna give any more

Don't ask me
That's how it goes
'Cause part of me knows what you're thinking...
Don't say words you're gonna regret
Don't let the fire rush to your head
I've heard the accusation before
And I ain't gonna take any more
Believe me
The sun in your eyes
Made some of the lies worth believing

I am the eye in the sky
Looking at you
I can read your mind
I am the maker of rules
Dealing with fools
I can cheat you blind
And I don't need to see any more
To know that
I can read your mind,
I can read your mind

Don't leave false illusions behind
Don't cry 'cause I ain't changing my mind
So find another fool like before
'Cause I ain't gonna live anymore believing
Some of the lies while all of the signs are deceiving

mercoledì 10 dicembre 2008

martedì 9 dicembre 2008

veleno, tina

"tina, a volte la necessaria distanza che dobbiamo avere da certi eventi viene confusa col cinismo. ma questo non significa che, dentro, ognuno di noi non senta quello che dici di sentire tu.
però devi capire che la nostra forza sta proprio qui, cioè nel tenersi dentro certe emozioni. perchè se non lo facessimo, ci lasceremmo andare a reazioni impulsive, che produrrebbero immancabilmente una sconfitta e il senso di sconfitta, tina, è un veleno che sedimenta a poco a poco, che corrode, che toglie la forza di combattere. se gli permetti di insinuarsi, se non lo respingi con la volontà, qualsiasi tentativo di resistere, poi, diventerà inutile."

martedì 2 dicembre 2008

odio la domenica pomeriggio


perchè gli addii sono sempre la domenica pomeriggio?
e perchè sul giornale ho letto che le donne della politica internazionale per vestirsi e comportarsi prendono spunto dalle tipe di Sex&theCity?
perchè dopo un po' tutto mi stufa?
e soprattutto perchè la vita fa schifo? è comunque colpa mia? credo di sì, almeno per me.
ho deciso che, in totale controtendenza, vorrei eliminare il finesettimana, o forse il suo stereotipo. tutti a casa il venerdì e il sabato e usciamo durante la settimana. oppure, se usciamo il fine è solo per fare dei viaggi ragionevolmente lontani e sensati, se no, divano.
ieri mi hanno fatto l'anestesia per curare la carie -non l'avevo mai fatto!- che sensazione di paralisi! che divertente fare le smorfie! e poi sono andata al cinema da sola. un'altra idea geniale.